Sono decenni che l’opinione pubblica europea è contraria all’utilizzo di animali per la ricerca cosmetica. Molto è stato fatto tanto per giungere alla Direttiva Europea, la cui entrata in vigore era prevista per il 1998, che sanciva l’abolizione dei test sugli animali per uso cosmetico, ma le forti pressioni delle lobbies dei vivisettori hanno fatto slittare la data al 2013. Non ci sarebbe da meravigliarsi se la data slittasse nuovamente nell’indifferenza dei media.
Credo sia doveroso ricordare che per sperimentare i cosmetici viene utilizzata una delle più atroce,obsoleta e completamente inutile prova: il Draize Test di cui esistono due versioni.
1) Oculare: consiste nell’immobilizzare il coniglio e instillargli nell’occhio la sostanza, quindi esaminare a distanza di giorni i danni provoca tiai tessuti . Ovviamente al coniglio viene apposto un collare elisabettiano affinché non possa con le zampette togliersi la sostanza inoculata. Questo metodo “dovrebbe” valutare la capacità di irritazione di una sostanza nei tessuti dell’occhio umano.
2) Cutaneo: consiste nell’applicare sulla pelle del coniglio, previa la rasatura del pelo in maniera che le sostanze siano a diretto contatto con la cute, i prodotti al fine di valutare a distanza di tempo l’irritazione provocata. Anche qui dopo il test e per i giorni seguenti ,viene apposto il collare elisabettiano. Tale metodo “dovrebbe” valutare la capacità di irritazione sulla cute umana.
3) Test di cancerogenicità: serve a stabile se una sostanza può innescare una qualunque forma tumorale. L’attendibilità del test non è risolutiva, infatti i risultati ottenuti sono limitati agli effetti sugli animali sui quali si sperimenta e non sull’uomo. Generalmente vengono utilizzati roditori ai quali viene fatta ingerire o inalare una sostanza per anni. Poi vengono uccisi e sottoposti ad autopsia per stabilire la presenza di eventuali tumori nei loro tessuti.
Già nel 1971 alcuni ricercatori evidenziarono l’effettiva inutilità di tali test perché i risultati del Draize oculare e quello cutaneo differenziavano tra loro, non solo tra un laboratorio e l’altro,ma perfino all’interno di una stessa struttura di analisi, giungendo alla conclusione della loro inapplicabilità sugli esseri umani e all’impossibilità di giudicare i risultati dei test in maniera oggettiva.
A distanza di 40 anni,malgrado tutto,si continua a sperimentare utilizzando i soliti test, ma l’apoteosi si è toccata quando, utilizzando una lacrima umana per valutare l’irritabilità di una sostanza (Test di Bettero), non venne convalidata perché i risultati che si erano ottenuti erano discordanti da quelli effettuati sugli animali !!! Poteva essere forse diverso? In pratica, i metodi alternativi non lesivi e decisamente più attendibili non sono presi in considerazione.
Cosa possiamo fare noi? Vigilare attentamente che non ci siano ulteriori rinvii per non vanificare ulteriormente il lavoro fatto sinora. Mi rivolgo inoltre a tutte quelle persone poco sensibili al problema: la continuazione di tali test non mettono al sicuro la nostra salute e gli unici effetti sicuri che producono sono lo sfruttamento e la sofferenza degli animali.
SILVIA_60
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