mercoledì 30 marzo 2011

IL PIANTO DELL'AGNELLO


Si avvicina la Pasqua e con sé il sacrificio di centinaia di agnellini, quest’anno prima di metterti a tavola per soddisfare il tuo palato sopraffino pensa questo:



I cuccioli di appena un mese vengono allontanati a forza dalle loro mamme che percepiscono il pericolo e tentano una goffa protezione con il loro corpo, vengono poi caricati a forza  e portati al macello, appesi per una zampa a testa in giù, iniziano a belare impauriti, ad un tratto un coltello affonda nella giugulare e il pianto diventa acuto, somigliante a quello di un bambino, l’agnellino  inizia a scuotersi … c’è sangue dappertutto .


Sono 3 minuti di terrore e di agonia …. morire dissanguati è doloroso, il pianto si affievolisce e termina quando  l’ultima goccia di sangue esce dal  corpicino straziato,  la carne  bianca e più appetibile e fa meno impressione a noi che la mangiamo.


Ricorda non ci saranno spezie che riusciranno a  coprire il sapore della morte eseguita in funzione di una tradizione cattolica e domandati perché i macelli sono sempre lontani dai centri abitati …il pianto degli animali non deve essere udito!!!


BUONA PASQUA!






venerdì 18 marzo 2011

PERCHE’ CONTINUIAMO A CHIAMARE L’UOMO, “ ANIMALE”?









Spesso, troppo spesso leggo o sento utilizzare i termini “bestia”, “animale” oppure “peggio di una bestia” in riferimento a tragici eventi,  perché  atti così atroci compiuti dagli uomini vengono accomunati  agli animali?

Se un uomo compie  violenza su una donna o peggio ancora su un minore,immediatamente viene  classificato “animale”, no io non ci sto!

Nessun animale è capace di tanto orrore, il loro istinto predatorio  ha come unico scopo la sopravvivenza, non c’è mai crudeltà o voglia di fare del male gratuitamente.

E allora smettiamola di usare questi termini e iniziamo a rispettarli perché abbiamo tanto da imparare da loro, se un  uomo si macchia di un grave crimine succede perché E’ un uomo e NON un animale!






giovedì 3 marzo 2011

VOGLIA DI LIBERTA'!









Forzati in un habitat innaturale, rinchiusi in pochi metri recintati e  in  mostra per il divertimento umano.... la vorreste una vita così?





martedì 1 marzo 2011

NON ERA QUELLO CHE VOLEVO!







Sono entrato qui dentro da cucciolo,ma ricordo vagamente come.

Rammento però uno scatola di cartone,  il freddo intenso di quella mattina e quel grande cancello verde ”sono certo che la mia mamma mi sta cercando, mai  mi lasciarebbe solo ed affamato” mi ripetevo.

Sento dei passi avvicinarsi, vedo persone che si affacciano dall’alto e  mi guardano … fa davvero tanto freddo, tremo  e faccio fatica a muovere la coda…… forse è per questo che si allontano velocemente, pensano che sono un cattivo cane, ma non è così!

Dall’interno del cancello proviene un forte abbaiare e penso: “ beati loro, hanno una casa e sono al caldo” ad un tratto il grande portone verde si apre, incuriosito mi alzo e metto le zampine sul bordo della scatola per sbirciare.

Una signora si accuccia verso di me e mi solleva, ho un po’ paura per la verità, la sua  voce è dolce … non riesco a capire cosa  sta dicendo, ha lo sguardo simile alla mia mamma però… mi accarezza e mi porta dentro .

Vedo tanti cani … non ne avevo mai visti tanti così, c’è chi mi saluta e chi sembra arrabbiato con me, non capisco una cosa …. “perchè stanno tutti chiusi in enormi gabbie? eppure non sembrano cattivi …. vabbè me lo spiegherà la mamma appena riesce a trovarmi”.

Da allora sono passati tanti tanti anni, anche io sono dentro un box da una vita e davvero non  comprendo il motivo, non sono più il cucciolo di un tempo, ormai sono vecchio, le ossa mi fanno male, faccio fatica a muovere le zampe …  sento che la vita mi sta lasciando.

 Vita … che strana parola questa … non ne ho mai avuto una, qualcuno ha deciso per me, ma non era questo che volevo, quando ero piccolo mamma era solita ripetere: “Amore mio, ti aspetta una vita piena di gioie!”…. invece sono 10 anni che mi trovo qui,nel canile.

Sono stanco..davvero tanto stanco, ho voglia di lasciarmi andare.....mi distendo sul pavimento della mia cella e chiudo gli occhi … “cerco di mettere a fuoco il tuo viso.…. sento il tuo odore mamma ….. sto arrivando da te!”